Di Fiera in Fiera – by Izzinosa.it

impressioni di un visitatore professionale nelle fiere di Torino e provincia ma anche un po' più in là…


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Torino – Campagna Amica

Visitata il 24 giugno

La manifestazione da via Palazzo di città

La manifestazione da via Palazzo di città

Domenica  avara di sole ma ricca di prelibatezze. La cornice è quella della piazzetta delle Erbe, quella davanti al Palazzo Comunale per intenderci. Si chiama così perché nei secoli passati vi si teneva il mercato delle spezie. Oggi si tiene il mercatino Campagna Amica organizzato dalla Coldiretti.

Ci arrivo alle 16 dopo una temeraria passeggiata da borgo San Paolo, la pioggia incombe ma non arriva per fortuna. Le bancarelle, mica poche, sono ben allineate, gli spazi consentono il ciondolio fra le leccornie esposte ed è un effluvio di profumi di salumi, formaggi, spezie ma anche cosmetici e prodotti artigianali. Liquori raffinati e anche gelati. Una granita è obbligatioria, il caldo afoso ne impone l’uso. Non solo torinesi ma anche turisti, alcuni sembrano usciti da un racconto di Chesterton, si guardano intorno, lei altissima bianca come il latte e i capelli rossi raccolti in una crocchia col capo ornato da un cappello di paglia enorme, lui col volto rubizzo, incorniciato da una barba sottile, ad un tratto mi vengono in mente gli Hamish, e poi, fra loro, una schiera di una mezza dozzina di

Bancarelle in via Palazzo di Città

Bancarelle in via Palazzo di Città

ragazzini di ogni colore e occhi di diverse forme. Guardano tutto e non solo le bancarelle ma anche i lampioni  e le architetture della piazza, ad un certo punto lei indica qualcosa che tutta la famigliola si ferma ad osservare ammiarata. Con malcelata indifferenza alzo gli occhi anch’io ma per quanto mi sforzi non vedo nulla. Eh già! Non ho gli occhi del turista… Domani ritorno a cercare di capire cosa potessero aver visto. O magari no. Ma appena posso lo faccio. Il “paseo” continua fra volti curiosi, vociare in diverse lingue, non solo turisti, bocche voraci di frutta: bello vedere addentare un’albicocca grande come una pesca per rinfrescarsi. Frutta e verdura e bere molto, questo dicono gli esperti contro la calura. Quindi c’è la coda davanti alla fontanella e qualcuno, esagerato, si porta addirittura a spasso la bottiglia da due litri, io col mio bicchiere di granita appena terminata me lo riempio per una sana bevuta. Il giro prosegue fra salumi e dolci. La tentazione è forte ma la resistenza è alta. Come disse Enzo Biagi “tutti dobbiamo resistere a qualcosa”, e per questa volta vince lui su Oscar Wilde che diceva “Posso resistere a tutto meno che alle tentazioni”.

Bella iniziativa che per fortuna si ripete. Quando? E chi lo sa? Il sito http://www.torino.coldiretti.it alle nove del mattino dopo è irraggiungibile.

Campagna Amica nella cornice di piazzetta delle Erbe

Campagna Amica nella cornice di piazzetta delle Erbe


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Carmagnola – Sagra del peperone

Visitata il 1 settembre 2010

E’ pomeriggio quando arrivo a Carmagnola. La cittadina assolata è sonnacchiosa, lenta, pigra, apatica. Nei bar, gli avventori sono pochi, parlano a bassa voce del più e del meno, senza agitarsi. Poche auto per strada. Ma sotto questa calma apparente si muove un meccanismo che fra poche ore esploderà nell’evento clou delle manifestazioni di Carmagnola. Alle 19:30 arrivano alla spicciolata gli ultimi standisti, i primi erano lì già da un’oretta circa. Alle 20 bisogna sbrigarsi a occupare una sedia nell’area ristoro per gustare una pizza ben fatta e leggera (rigorosamente Margherita, il mio lavoro non permette pasti pesanti prima delle visite). Alle 20:30 il brulicare di visitatori è già consistente. Mezz’ora dopo si fa fatica a farsi largo fra la folla. Carmagnola è in piena attività. Tanto calma prima quanto agitata adesso. Parecchi peperoni, ma non quanti mi sarei atteso. Rispetto alla kermesse di stand gastronomici, commerciali e alimentari, in fondo quelli delle aziende agricole non sono più di una dozzina. In compenso lavorano a ritmi sostenuti: gente che trasporta sacchi e sacchi di peperoni traboccanti dalle buste, ovunque vasi di peperoncini colorati di viola, rosso, verde e giallo. Chi ha deciso di mangiare fuori avrà l’onere di una scelta vastissima. Stand gastronomici dove si gusta una carne cruda meravigliosa, dolci, salumi, formaggi, pane al peperone, in questo senso è incredibile la quantità di idee a base di peperone. Due piazze distanti accomunate da spettacoli: uno di “liscio”, l’altro di danza e sembra di essere in due luoghi e in due tempi diversi. Allegria e festa da una parte e atmosfere raccolte e intense dall’altra. Giro fra gli stand e incontro una vecchia conoscenza, ha uno stand di materassi. Ci incontriamo in queste fiere da tempo immemore, scambiamo due parole veloci e mi dice una cosa che fa riflettere sulla serietà e il successo della fiera: il sindaco gli ha conferito un premio ad honorem per il fatto di essere il più anziano standista, è presente a tutte le edizioni dagli anni settanta. Me lo dice con un’impennata di orgoglio, anche se il sito non lo fa. Ma del resto questo è un argomento superato già dal nostro primo incontro. Poi lo saluto e mentre mi allontano lo osservo, lì seduto sui suoi materassi, lo sguardo stanco, non si agita più come i primi anni in cui lo incontravo, ora è tranquillo, ma lo so che appena un visitatore gli si avvicinerà, quegli occhi spenti si accenderanno all’improvviso e, per qualche minuto, la stanchezza non avrà posto nel suo fisico ultrasettantenne. Mentre giro fra i vari stand mi accorgo che non so neanche il suo nome. Poco importa: ci sono amicizie fatte di poche cose, poche parole, sguardi sfuggenti eppure, chissà perché, riempiono lo stesso il cuore. Continuo la fiera un po’ più allegro. E un po’ più triste.


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Savigliano – Fiera nazionale della meccanizzazione agricola

Visitata il 21 marzo 2010

Savigliano è tutta una bancarella nel centro, ma appena ci si sposta fuori, verso Marene, c’è un grande spazio dedicato alle macchine agricole. Un’area vasta e ordinata, percorsi ampi e tutti gli stand ben raggiungibili. Curiosi, famiglie e contadini, bambini che corrono, ghiaia rumorosa e intorno si percepisce la voglia di fare, di non arrendersi alla crisi. Parlo con alcuni espositori sono preoccupati ma fiduciosi. Sarà che è il primo giorno di primavera, ma si torna a casa di buon umore.