Di Fiera in Fiera – by Izzinosa.it

impressioni di un visitatore professionale nelle fiere di Torino e provincia ma anche un po' più in là…


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Pinerolo 13 settembre 2014 – Fiera dell’Artigianato pinerolese

Foto di una via centrale di Pinerolo durante la fiera

Fiera dell’artigianato Pinerolese

Per chi vive a Torino, e nella parte meridionale della sua provincia, ci sono due eventi fieristici significativi che insieme chiudono l’estate e aprono l’autunno. Chiudono l’atmosfera vacanziera, sonnolenta, sonnacchiosa e assonnata della fine di agosto e aprono il “darsi da fare”, il ritorno all’azione, il tornare alla realtà. Sono la Sagra del Peperone di Carmagnola (di cui ho parlato nel post precedente) e la Fiera dell’artigianato pinerolese di Pinerolo, visitate da decine di migliaia di persone.

Pinerolo, per chi non la conoscesse (ma ne dubito seriamente) è la porta delle valli fra le più conosciute e frequentate del Piemonte, la Val Pellice e la Val Chisone da cui si dirama la Val Germanasca. Sono le terre dei valdesi, qui si parla l’occitano, qui l’artigianato ha fatto e fa la storia dei luoghi e delle genti che in ogni tempo l’hanno popolata e l’abitano tuttora.

La fiera annuale di settembre non è dunque solo un fatto commerciale e turistico ma un fatto culturale. Sebbene l’industria e la globalizzazione tendano a uniformare tutto, qui vi sono eccellenze locali che non si limitano alla mera commercializzazione (c’è anche quella e guai se mancasse), ma vanno oltre, trasmettono un modo di fare e di voler fare, un sentire il mestiere come un valore prima ancora che come un dovere.

Anche la bancarella più umile ha una sua identità, una sua personalità che la differenzia dalle altre. Altrove, in fiere meno blasonate, spesso sembra che ogni bancarella sia la copia della precedente, e spesso è vero. Qui no. Qui anche gli stand commerciali che propongono prodotti di massa reperibilissimi anche altrove, hanno un qualcosa di diverso, qualcosa che si può capire solo visitando questa fiera che è strutturata gestendo al meglio ogni centimetro quadro del centro storico. C’è un orgoglio di fondo che merita rispetto e attenzione e che fa piacere cogliere nelle camminate fra stand, bancarelle, viottoli stretti e ricchi di storia.

immagine della Fiera dell'Artigianato pineroloese

Fiera dell’Artigianato pineroloese

Bigiotteria, arredamento, complementi, arte, sono esposti con competenza e attenzione perché anche il dettaglio ha la sua importanza. Non mancano certo i mercenari delle fiere, coloro che le fanno tutte o quasi, che si trovano oggi qui e la prossima settimana altrove e che non hanno un legame stretto con questa terra. Ma anche loro si adeguano, anche loro si uniformano a questo stile orgoglioso che questa fiera, ben organizzata, sa infondere.

Due parole a parte le merita la piazza del ristoro, un po’ decentrata rispetto al cuore della fiera ma ugualmente affollata e abbondantemente assortita. Entrarci significa farsi travolgere da profumi e aromi fra i più intensi e disparati: carni, paella, birra, vini, tortellini e tajarin, dolciumi, formaggi, salumi e ogni cosa buona e saporita che fa a gara per conquistare il pubblico ben lieto di essere lì; le code alle casse sono continue, per la gioia degli standisti e dei palati sopraffini e meno raffinati. L’area attrezzata per il pasto meriterebbe più spazio, troppe panche occupate da chi sta per arrivare con piatti di carta ecologica colmi di hamburger, di salsicce e polenta, paella con bicchieri di vino, sangria o birra. E troppa gente costretta a mangiare in piedi.

La fiera muove le persone, e tante, muove le imprese, si firmano contratti, si vendono ammennicoli e oggetti pregiati, si fissano appuntamenti si assiste a presentazioni, si assaggia e per una sera sembra proprio che la crisi sia lontana e che l’autunno abbia un gusto diverso, quello di una fetta di buon pane e di un ottimo bicchier di vino.

Sito internet dell’evento: www.artigianatodelpinerolese.it


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Carmagnola 31 agosto 2014 – Sagra del Peperone

Peperoni protagonisti a Carmagnola

Sagra del peperone di Carmagnola 2014

Olfatto, gusto, e vista dopo un po’ di ore vanno in tilt. C’è poco da fare, questo evento che dura fino a domenica 7 settembre è un’esplosione di profumi, di sapori, di meraviglie dell’arte culinaria piemontese. Il peperone è il protagonista, il deus ex-machina, lo scenario su cui ogni eccesso è consentito, ogni debolezza è giustificata, ogni desiderio è appagato. In questa immensa giostra di leccornie, aromi e prelibatezze varie, non c’è spazio per la dieta, la misura o l’autocontrollo. I piatti di carta o di plastica, colmi di ogni ben di dio passano sotto il naso in un continuo andirivieni. La voglia di stare insieme, il piacere di gustare prelibatezze rare o quantomeno insolite, è così grande che qui trovano il loro trionfo.

Raccontare la Sagra del peperone di Carmagnola è imprescindibile da quest’orgia di emozioni e di  sensazioni forti e intense. Bambini che schiamazzano in un vocio così intenso che assorbe le loro grida, le ricicla e le restituisce come parte indissolubile di quell’infinito turbinio di vita, di esistenze che in una, finalmente, calda domenica soleggiata di agosto, l’ultima, offre la vera chiusura dell’estate e offre lo sprone ad una ripresa che dal giorno dopo sarà frastornata ma ricca di vita.

La Sagra del peperone è anche questo, è soprattutto questo: vita, vissuta e rilanciata. Ben organizzata (forse qualche toeletta in più non avrebbe guastato) e ben coordinata, con le aree tematiche dislocate in maniera chiara e riconoscibile, gli stand commerciali visitabilissimi senza “zone d’ombra” e iniziative, spettacoli, incontri. Questo evento (il sessantacinquesimo) sembra ormai giunto ad una maturità e ad una consapevolezza del proprio ruolo che ne fa uno degli appuntamenti gastronomici più importanti della regione.

Va detto anche che ci si aspetterebbe più stand di produttori dello squisito ortaggio. Arrivando a Carmagnola si incontrano molte bancarelle che vendono cassette di peperoni lungo la strada, come se i produttori preferissero fare lì i propri affari e non in fiera.

Si direbbe che la manifestazione sia più incentrata sugli impieghi che sulla compravendita del peperone o la sua esibizione. Sono ovunque le degustazioni di piatti tipici a base di peperoni, ma non mancano le iniziative come i convegni e le presentazioni.

Un plauso ai volontari indaffarati e affaticati che, insieme ad organizzatori e forze dell’ordine, riescono a far funzionare una bella iniziativa con discrezione ed efficienza.

Se il tempo “terrà”, sarà un altro successo da inanellare nel carnet di questo paese dinamico e intraprendente ma legato alle sue tradizioni con tenacia e voglia di fare.

Sito dell’evento: www.comune.carmagnola.to.it/SagraDelPeperone

 


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Coazze – Festa rurale del Cevrin di Coazze

Visitata il 17 ottobre 2010

Ci risiamo… un’altra fiera interessante ma ben nascosta e adeguatamente imboscata. Il navigatore mi porta a Coazze, ci arrivo, mi aggiro per le vie, per le salite e le discese ma niente, possibile che anche qui (come a Rivarolo) l’abbiano annullata senza dire nulla a nessuno? Eppure sul sito del Comune era confermata… giro e rigiro, scarico un po’ di benzina per il paese, sto per andarmene ma vedo un singore che scende dall’auto e gli chiedo dov’è la fiera, mi dice di tornare indietro, girare di lì, poi di là e poi andare dritto che ci arrivo… eh sì, ammette, non ci sono indicazioni…
Torno indietro, giro di lì poi di là, poi vado diritto e niente… ho capito male… basta! Me ne vado, ma all’improvviso alla mia destra una transenna con divieto di transito mi fa sospettare che quella sia la strada giusta… parcheggio, fa freddo, scendo e seguo quella via, dopo un chilometro niente… ho capito, torno indietro, poi incontro una coppia con i sacchetti pieni di porri… “ma? E la fiera?” “vada dritto, giri a sinistra scenda e poi giri a destra e ci arriva”… grrr… vado dritto, giro a sinistra, scendo e poi giro destra e ci arrivo, ancora cento metri e ci sono… subito un cartello che indica il bagno pubbico a sinsitra, bene, ci vado (a volte necessita anche quello) arrivo in fondo ad una via e non c’è più niente, un ragazzo mi incrocia e gli chiedo… non sa, però dice che alla palestra c’è il bagno. Torno indietro raggiungo la palestra, nessuna indicazione, apro una porticina: una tavolata con commensali stupiti di vedermi, un signore affabile e gentile mi chiede se voglio un po’ di bagna cauda… ringrazio e chiedo dov’è il bagno (anche se non caudo)… qui dietro, dove c’è una porticina… lo raggiungo, ed è anche libero, del resto come si fa a occupare un bagno che non si sa dove sia?
Inizio la visita alla fiera, sì bella, ma la ricerca ossessiva dell’evento mi ha tolto ogni entusiasmo… ma perché non mettono un accidente di indicazione in ogni entrata del paese? Qualcuno allarga le braccia, non sono il solo a lamentarsi. Peccato, davvero peccato, malgrado la gentilezza e il garbo delle persone che incontro, appena finisco il mio lavoro me ne vado. Non ci tornerò, promesso.


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Villar Focchiardo – 32^ Mostra mercato dei prodotti agricoli, artigianali e commerciali valsusini e 49^ Sagra valsusina del marrone

Visitata il 17 ottobre 2010

Siamo di nuovo in Val di Susa, non distante da Condove, qui si festeggiano le castagne, è la stagione e l’offerta è ricca, davanti a parecchi portoni facce contadine con sacchi di castagne che vanno dai 3 ai 5 euro al chilo. La mattinata soleggiata invoglia a girare per gli stand, belle cose, nel padiglione coperto ci sono bancarelle di hobbisti con cose curiose ma anche in piazza si trovano artisti e altro ancora. Mi sarei aspettato diversi caldarrostai ma non ne vedo neanche uno, eppure la mattina, ancorché soleggiata è fredda.
Una bella sagra, interessante, ricca di quel fascino paesano che in autunno fiorisce e offre i suoi frutti migliori. Come le castagne.